Il Fondo, attualmente conservato nei locali della Biblioteca comunale “C. Nisi”, nel febbraio del 2004 è stato dichiarato “di notevole interesse storico” e pertanto sottoposto alla disciplina di settore dalla Soprintendenza Archivistica per la Campania di Napoli. Nell’ultimo quarto di secolo il Fondo ha beneficiato di una serie di importanti interventi, che hanno procurato visibilità all’intero patrimonio documentario e bibliografico, sia a livello locale che nazionale: un approfondito e pionieristico studio, condotto dai responsabili comunali, in collaborazione con l’Università di Pavia, nel 1995, diede vita ad un primo regesto delle pergamene. A questo sono seguiti un secondo intervento, del 2006, che ha riguardato invece la catalogazione dei libri e una prima inventariazione del materiale archivistico; un terzo intervento, del 2007, che ha riguardato esclusivamente la corrispondenza del giureconsulto Domenico Alfeno Vairo – sia in qualità di docente di Diritto feudale che di rettore dell’Università di Pavia –, fondato sul nucleo di lettere conservate nella Biblioteca di Sala Consilina e su quello presente presso l’Archivio di Stato di Milano. Un quarto e ultimo intervento ha poi, nel 2017, interessato nuovamente l’archivio, con una definitiva organizzazione delle carte e la stesura di un inventario analitico pubblicato presso il sito istituzionale del Comune di Sala Consilina e quello del Centro Studi e Ricerche del Vallo di Diano «Pietro Laveglia».
A queste operazioni, incardinate direttamente al materiale librario e documentario, si è accompagnata parallelamente una feconda attività scientifica, che ha dato luogo ad una serie di contributi, oggi indispensabili alla conoscenza dell’intero Fondo. In particolare, un punto di arrivo nella produzione scientifica intorno alla nostra biblioteca-archivio è costituito dalla pubblicazione di una raccolta di ricerche, effettuate da accademici e ricercatori tra il 1982 e il 2004, nel volume dal titolo: Domenico Alfeno Vairo. Un giurista critico al tramonto dell’Antico Regime, Salerno, Laveglia Editore, 2004.
Attualmente il Fondo conta una biblioteca di 1100 volumi dei secoli XVI-XIX; un archivio costituito da 49 buste (7 m. lineari circa di documenti), e infine 125 pergamene, anch’esse inventariate, che vanno dal XIII al XVIII secolo. Tutto il materiale è a disposizione degli studiosi e ricercatori.