Fondazione: 1735
Note catastali: Foglio 46, allegato A, part. 2704
Costruzione di notevole interesse e pregio artistico.
Eretta nella prima metà del secolo XVIII su commissione della patrizia famiglia Bigotti, la Cappella presenta, nel prospetto principale, un elaborato e complesso disegno decorativo in pietra di Padula, che le conferisce un tono di distinzione fra le costruzioni religiose della cittadina e del Vallo.
La pianta si sviluppa con eleganza di linee nelle contenute proporzioni di una piccola aula e della parte absidale di concezione ellittica delimitante il presbiterio.
L’altare, lievemente sopraelevato, è in marmo con preziose tarsie policrome, mentre lungo le pareti interne si profila un ricco gioco di lesene, cornici e stucchi ultima testimonianza della ricchezza di arredi e d’elementi decorativi del passato, oggi irrimediabilmente perduti.
Sul pavimento due lastre tombali in marmo ricordano due componenti della famiglia Bigotti, che sono posti in sarcofaghi di pietra nella cripta sottostante.
Fra gli arredi sacri, risalta sull’entrata il pulpito in legno sagomato, al quale si accedeva attraverso una fenditura con gradini a pioli, nascosti nello spessore della muratura.
La cappella, che la voce popolare intitola a San Giuseppe, viene indicata anche come Cappella Bigotti, tempietto gentilizio dell’omonima famiglia, il cui palazzo era nelle immediate vicinanze.
Nel timpano del portale, in pietra di Padula, una targhetta lapidea ricorda, con scritta incisa in latino, che la cappella fu fatta costruire dal canonico Giuseppe Bigotti e dedicata a «Gesù Maria e Giuseppe» A. D. MDCCXXXV (1735).
«Opera delle maestranze certosine, in pietra di Padula, è la Cappella di San Giuseppe, gentilizia dei Bigotti, il cui prospetto è il più notevole esempio di tarda architettura barocca nel Vallo, del ‘700, con vistose volute, capitelli corinzi, targhe e stemmi di sontuoso disegno ». (L. Pica, Sala Consilina, storia ed arte, Salerno, 1971, p. 12).