Chiesa di San Leone IX

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Fondazione: Secolo XI/XII(?); prime notizie documentarie del XIII e XIV secolo
Rifacimento: Secolo XIX
Note catastali: Foglio 46, allegato A, part. G.

Antica Chiesa parrocchiale dedicata al Pontefice Leone IX, fu costruita con molta probabilità nel corso del XII secolo e sarebbe sorta, secondo una leggenda locale, sulle rovine di un antico tempio pagano.

È tra le più remote fondazioni religiose della città legata a mitiche e ormai sbiadite tradizioni cultuali; ha subito, più di ogni altra, la violenza del sisma del Novembre ‘80 in seguito al quale se ne ritenne opportuna la parziale demolizione.

Sviluppata in senso longitudinale, la pianta si presenta con la torre campanaria addossata al prospetto, mentre un’ampia cupola, poggiante su quattro pennacchi di raccordo, soprastava l’area presbiteriale; la parte absidale, insolitamente schiacciata, e la comunicante sagrestìa completavano il corpo di fabbrica.

Sulle pareti della torre campanaria, addossata al prospetto frontale sul lato sinistro, sono state notate alcune decorazioni geometriche ed affreschi che rappresentano il sole o divinità pagane. Nella lunetta posta sulla porta d’ingresso sono ancora visibili i resti di affreschi di soggetto sacro.

Poco rimane del patrimonio documentario di questa antica Ricettizia, di cui si conserva un piccolo fondo cartaceo nell’archivio parrocchiale di Santo Stefano. I residui volumi manoscritti compongono l’interessante serie dei Libri Renatorum, che coprono un lungo arco di tempo compreso tra il secolo XVII e il XIX.

Costantino Gatta così riferisce nella sua Lucania Illustrata del 1723: «In detta città di Sala contasi numeroso popolo distinto in cinque Parrocchie, fra le quali memorabile si è quella di San Leone, trà per 1’antichità, come per il pregio d’un’insigne reliquia, della Santa Croce di N.S. Gesù Cristo, ripostavi da Antonello Sanseverino, secondo Principe di Salerno. Questa Chiesa fu edificata su le rovine d’un antichissimo e picciol Tempio consagrato alla Santa Croce, che dipinta scernevasi ne gl’avanzi dell’antico Tempio sudetto, di cui leggevasi memoria d’esser stato egli eretto fino dall’anno 400 di nostra salute …».