Chiesa di Sant’Eustachio

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Fondazione: Sec. XI/XII (?); prime notizie documentarie del XIII e XIV secolo
Rifacimento: XVIII secolo.
Note catastali: F. 46, allegato A, part. D.

L’edificio, a navata unica, ha la pianta a sviluppo longitudinale, comprendente aula, presbiterio e una piccola sagrestia.

Presenta, in prospetto, un originale portale in pietra della prima metà del ‘700, con due piedritti sorreggenti l’architrave, sul quale compare, con elegante rilievo di linee, un volto di putto alato – significativa espressione di una matura consapevolezza artistica conseguita, attraverso i secoli, dai valenti scultori di scuola padulese.

Sempre sull’architrave poggia, inoltre, un lastrone di pietra ben sagomata, su cui è raffigurato un episodio della vita del Santo a cui è dedicato il Tempio.

Addossato alla fronte della Chiesa, e notevolmente avanzato, figura il campanile, mentre, adiacente alla parete di fondo, si erge la mole compatta della Grància di San Lorenzo, un tempo forse comunicante con la sagrestia.

Da quanto si evince da un’iscrizione che compare sull’architrave, la chiesa fu restaurata nella prima metà del secolo XVIII sulla traccia di un precedente e più antico tempio ormai andato in rovina per la vecchiezza e l’abbandono.

La parte più antica e pregevole dell’archivio parrocchiale è andata dispersa quasi del tutto. Nulla resta, tra le carte e i registri del secolo corrente, della documentazione più originale della chiesa, una delle prime costruite extra moenia, particolarmente fiorente nel XVIII secolo.