Chiesa di Santo Stefano

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Fondazione: Secolo XI/XII (?); prime notizie documentarie del XIII e XIV secolo
Rifacimento: Secolo XVIII
Note catastali: Foglio 46, allegato B, part. B

Tra le principali Chiese parrocchiali si distingue Santo Stefano. Fondata intorno al 1100 e completata nei secc. XI e XII, originariamente era costituita da una cappellina tuttora esistente sul lato sinistro ed inglobata nella costruzione successiva.

La struttura presenta elementi costitutivi, che, pur non permettendo una precisa datazione dell’edificio, lasciano tuttavia intravedere soluzioni e momenti variamente stratificatisi nel tempo: affreschi cinquecenteschi sono nei pressi della cappella della Vergine del Rosario, in un sacello dedicato a Cristo Salvatore e alla Vergine Madre; stucchi e ulteriori affreschi nella parte superiore delle pareti della principale navata risalgono alla ristrutturazione del XVIII secolo.

Elementi decorativi in pietra di Padula – portale, balaustrata, finestroni – arricchiscono sobriamente, ma con solennità di linee, l’edificio che presentava originariamente un prospetto frontale d’ispirazione romanica; l’interno si sviluppa nell’unica e ampia navata, a cui si affiancano lateralmente, quasi navatelle secondarie, quattro cappelle, anch’esse notevoli per ricchezza e pregio di decorazioni a stucco, pittoriche e lignee, che contribuiscono a segnalare Santo Stefano tra le più interessanti ed originali fondazioni religiose della cittadina.

Il coro, il pulpito con confessionale ed uno stipone in noce massiccio sono opera di una stessa bottega artigianale del ’700. Il coro ha lo stallo del parroco al centro con 12 posti a destra e 12 a sinistra e sotto uno scanno con altri 17 posti. Il presbiterio è separato dalla navata centrale da una balaustra con scalini in pietra di Padula, lo stesso materiale usato per i rivestimenti dei finestroni laterali, le due pile per l’acqua santa ed il portale su cui si legge la seguente scritta:

D.O.M. DIVO STEPHANO PROTOMARTYRI
PATRONO CURATAE RECEPTICIAE INNUMERATAE
PATRIMONIALIS FAMILIARUM,
FAMILIAE ET PARTICIPANTES CURATI
PATRIMONIALES,
AD AETERNALEM REI MEMORIAM,
P(OSUERUNT) A(NNO) 1774.

Nella parte superiore delle pareti della navata centrale, figurano otto quadroni con affreschi raffiguranti scene bibliche realizzati nel 1726 dal Palmieri, prete artista della vicina Polla. Al di sopra del coro ligneo e sulla parete absidale è situata una pala del 1610 raffigurante L’incoronazione della Vergine, lavoro eseguito da Giovanni Di Gregorio, detto il Pietrafesa. Dello stesso autore è una pala raffigurante la Madonna delle Grazie con i santi Onofrio e Carlo Borromeo, eseguita nel 1615. Queste opere, restaurate nei laboratori della Certosa di Padula, sono ritornate nella loro sede originaria, in attesa del completamento del restauro del sacro edificio e dell’installazione di adeguate misure di sicurezza.

Di notevole rilievo è il patrimonio archivistico che dispone di un importante fondo pergamenaceo e di una cospicua documentazione cartacea. Assumono particolare riguardo, per completezza e continuità, le serie dei Libri Renatorum e dei Libri Mortuorum che tracciano un profilo ben distinto della vita parrocchiale dal secolo XVII sino ai giorni nostri. Altri documenti importanti sono gli Stati d’anime del XVIII sec., la Platea dei beni della chiesa del 1826, un insieme voluminoso di Libri dei Conti ed altro genere di documentazione.