Datazione: Secolo XIV (?)
Note catastali: Foglio 43, part. 4/172/120
Del monastero, che ebbe vita tra le pareti dell’ex Palazzo feudale di S. Angelo, rimangono oggi solo le mura di cinta e quelle dell’edificio principale.
La pianta, parallela all’asse maggiore della valle nord/sud, presenta due grossi cortili interni divisi dal corpo rettangolare del palazzo, sul lato sud del quale si eleva il rudere dell’antica torre, oggi in gran parte diruta.
Il lato occidentale della costruzione presenta tre grossi finestroni archiacuti, di cui uno conserva ancora integro un arco trilobo in cotto fermato da archetti sovrapposti a pieno centro. Due edifici minori completano il corpo del complesso.
Costantino Gatta così descrive il monastero: « Le rovine di tante fabbriche … danno un manifesto segno di esser ivi stato un ben grande villaggio, che dal tempio sudetto S. Angiolo chiamavasi, & abbiamo memorie di autentiche scritture osservi stato un Monistero di Monache cisterciensi dello ordine di S. Bernardo… come poi desolati fussero tal Monistero e villaggio, non ne abbiamo avuto fin adesso notizia; detta Chiesa al presente è Abbadia ». (La Lucania illustrata, Napoli, l723, p. 75).